Dialogo in CAA: autismo ma non solo
05-04-2023 20:18 La voce di Felicitous & DidaBoard

Dialogo in CAA: autismo ma non solo

Il tablet per l’autismo, come per tante altre patologie o disturbi, è una tecnologia importante che, oggi, offre metodi di dialogo che, prima, era possibile esplorare e sfruttare, senza comunque avvicinarsi ai livelli raggiungibili con il digitale, solamente con la carta, nelle sue infinite modalità, e con le tessere in CAA plastificate per una comunicazione più rapida.

Cosa significa dialogare e comunicare?

Dialogare non significa solamente dire qualcosa con la voce, che sia la propria o la trasformazione di un testo in un messaggio vocale artificialmente prodotto (ciò che viene fatto dalle sintesi vocali presenti nei comunicatori dinamici, anche per autismo, negli smartphone, nei tablet o nei robot ed intelligenze artificiali sempre più presenti tra noi).

Il dialogo, anche sfruttando la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è l’unico mezzo con il quale le persone possono migliorare le proprie capacità di formulare il proprio pensiero (che sia un pensiero elementare come l’esigenza di voler bere acqua o l’esigenza di andare in bagno oppure pensieri ed esigenze più elaborate).

Il dialogo è il mezzo con il quale si affinano tante altre capacità, come ad esempio l’ascolto ed il saper ascoltare attivamente.

Quante volte si è ricevuta una risposta senza che quest’ultima fosse congruente, senza che avesse un nesso logico con la domanda o richiesta?

Come si dovrebbe dialogare e comunicare, le strategie giuste!

La migliore strategia, per poter affermare di offrire la possibilità di dialogare e comunicare, è prima di tutto l’ascolto.

Ascoltare le esigenze della persona è il primo passo fondamentale da compiere, senza il quale sarà impossibile offrire un mezzo di comunicazione in linea alle esigenze della persona.

Senza ascoltare (che non significa solo tradurre quanto verbalmente richiesto in una scheda comunicativa, anche digitale) ciò che si potrà creare sarà solo una tabella comunicativa limitante esattamente come accadeva decenni fa.

Immagina di trovarti al parco, in primavera in un weekend lontano dalla frenesia della città, e di voler esternare questa tua nuova emozione appena scoperta: il canto di un gruppo di uccellini mai sentito prima. Se il tuo strumento di comunicazione (cartaceo o digitale) non ti permette di fare ciò non sta facendo altro che limitare la tua comunicazione, il tuo dialogo.

Cosa accade quando non si può dialogare, quando si è obbligati a “stare zitti”? Frustrazione, rabbia, nervosismo… ma anche riduzione della stimolazione ed autoefficacia.

Ciò vale non solo per quelle occasioni di puro piacere e svago ma per qualsiasi momento della giornata: le persone non sono dei robot alle quali impartire/forzare un tipo di comunicazione e dialogo con la certezza assoluta che, da queste istruzioni, mai usciranno avanzandone delle altre di impreviste.

Dinamismo, completezza delle informazioni, stimolazione ed autoefficacia sono fattori, caratteristiche ed elementi che in un dialogo non possono mai mancare.

Il primo assioma della comunicazione è chiaro: è impossibile non comunicare: in ogni caso, in qualsiasi situazione, si ha sempre qualcosa da comunicare.

Un altro fattore molto importante, quando si sceglie di comunicare e dialogare con i simboli e con la CAA, è la scelta della simbologia più adatta: non è un aspetto universale.

Anche la scelta della simbologia deve essere accompagnata da un ascolto delle esigenze e capacità della persona: simboli troppo complessi possono limitare la crescita e sviluppo di nuove capacità, troppo elementari possono produrre disagio, troppo colorati confusione o in bianco e nero portare ad una chiusura.

Comunicazione e Dialogo in CAA

Spesso si distorce il concetto di CAA, di Comunicazione Aumentativa Alternativa, associando a questa quel concetto, sbagliato, dove la si lega al solo Autismo (spesso anche quale soluzione universale applicabile a tutti e tre i livelli di diagnosi di autismo).

La comunicazione aumentativa alternativa è molto di più: è un insieme di tecniche (non è il simbolo o l’immagine), strategie e tecnologie grazie alle quali sarà possibile “aumentare“, facilitare e compensare la comunicazione per quelle persone che, temporaneamente o meno, non possono accedere ai più comuni canali della comunicazione.

La comunicazione e dialogo in CAA non sono un sostituto del canale di comunicazione ma devono essere un supporto, una estensione.

Impostare un dialogo in CAA, efficace, con Felicitous

Felicitous permette di creare schede di dialogo e comunicazione in CAA con le quali poter associare un messaggio vocale, ma, come detto, non è questo comunicare.

Dai libri digitali adattati in CAA, schede tematiche in CAA anche dinamiche, schede linguistico-espressive in CAA, schede e materiale didattico in CAA, esercizi di ascolto e comprensione di materiale orale diretto o trasmesso attraverso altri mezzi di comunicazioni, racconti e storie, esercizi per la stimolare la riflessione, il confronto e la discussione anche con gli adulti, schede di facilitazione e supporto alla scrittura (che non significa solo ed esclusivamente una schermata con una tastiera alfabetica o querty che, man mano che si scrive il testo, in una determinata area del display, appare il testo accompagnato dai simboli) … sono solo alcuni esempi di attività e materiale che è possibile creare con Felicitous e DidaBoard, sfruttando la CAA.

La Comunicazione Aumentativa Alternativa, anche digitale, deve poter permettere a tutte queste persone di poter esternare, in ogni momento in cui ciò viene da loro ritenuto necessario, quando la loro mente pensante sta elaborando: si perché tutte queste persone hanno una mente che lavora e pensa e che non deve essere “zittita” obbligando l’utilizzo di una scheda, cartacea o digitale che sia, statica.
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